José Limon e George Balanchine protagonisti della Danza moderna del 900’
La danza moderna è contraddistinta nella storia artistica dell’umanità per essersi notevolmente distaccata ed in parte contrapposta allo stile del balletto classico.
Sino ad allora quella classica era la danza più ricercata e studiata nelle grandi città del Mondo, ma con l’avvento di alcuni dei più grandi precursori della danza moderna, ecco che la filosofia stessa del ballo accademico inizia ad evolvere ed a cambiare, includendo canoni che inizieranno ad includere movimenti differenti da quelli tradizionali, arricchiti inoltre da significati e storie di contorno completamente nuovi.
La seconda generazione dei danzatori e coreografi della modern dance, quella che parte per intenderci dagli inizi del 1900, includono differenti grandi artisti, tra i quali ricordiamo alcuni di spessore come: Josè Limon e George Balanchine.
Limon di origine messicana (nascita: 1908, morte: 1872), crea anche lui uno stile tutto nuovo che cerca di far collaborare lo stile tradizionale della danza assieme a quello moderno.
La sua danza viene da subito notata per la grande intensità espressiva racchiusa al suo interno, essa mostra una gamma di movimenti molto perpetui nel tempo e fluidi nello spazio, il tutto completamente originario dalla musicalità che attraversa il corpo del ballerino.
Predilige alcuni temi in particolare legati alla religione o al sociale.
Balanchine (nascita: 1906, morte: 1992), scappa dalla sua terra d’origine russa da molto giovane, studia e cresce attraverso la scuola di S.Pietroburgo, la quale completamente di dottrina imperiale, sottopone i propri studenti ad una delle più rigide tecniche accademiche dell’intero Occidente.
Nel 1922 a Montecarlo, presso il teatro della città, diviene repentinamente e viene a lui affidato la mansione di direttore del Balletto Russo Djaghilev; con opere quali l’Apollo Musagete creato nel 28’, l’artista si spinge verso la corrente Neoclassica.
Il neoclassicismo è uno stratificato movimento che coinvolge moltissimi contenitori dell’arte, che porta ad un cambiamento radicale sia culturale che sociale.
La sua danza richiama notevolmente la stilizzazione astratta, un ballo che tende nel profondo a mutare tutto ciò che si ritiene affascinante e bello in movimento, attraverso il linguaggio accademico.
Secondo le sue coreografie, il ballo più puro lo si raggiunge se (pur mantenendo uno stile accademico) non si segue uno specifico libro delle figure classiche, in modo che l’architettura coreografica ricalchi appieno quella dello sfondo musicale, attraverso sempre un tipo di danza che rispecchia serietà, eleganza e scelta accurata del movimento.
Balanchine diventa inoltre verso la metà degli anni 40’ il direttore dell’American Ballet School di New York, dove fonda in successione l’omonima compagnia teatrale di danza.
Compagnia che a sua volta diventa nel tempo una delle più conosciute e prestigiose degli U.s.a.
In seguito dirigerà anche la New York City Ballet (denominata così dal 1948).