Balli popolari italiani tra Tarantella e Pizzica
Danzata sul ritmo di tamburelli, tamburi e mandolini, viene oggi spesso sfruttata dal centro Italia in giù nelle ricorrenze e feste, anche nei matrimoni, ricordando soprattutto l’antico legame col vecchio folklore popolare del Bel Paese.
Ne esistono di vari tipi e provenienti da varie regioni italiane, ad esempio dalla campania, dalla sicilia e dalla calabria.
In Italia una delle danze più popolari di sempre è di certo la famosissima Tarantella, il noto ballo in ritmo 4/4 del Sud Italia con la peculiarità particolare dei famigerati saltelli.
Il nome Tarantella deriva da diverse cose, in primis dalla città pugliese di taranto, ma è allo stesso tempo correlato al ragno tarantola, il quale morso avrebbe ucciso chiunque non avesse utilizzato il ballo come antidoto.
Infine anche alla tarantolate, le contadine che in epoca medievale coltivavano i campi pugliesi, nei quali impazzavano i ragni suddetti.
La Tarantella veniva inoltre considerata come una danza popolare molto terapeutica, dobbiamo tenere presente che all’epoca la Chiesa tendeva ad ammonire e ad abolire ogni sorta di nuovo stile danzereccio, soprattutto perché riteneva ogni nuova iniziativa di svago fin troppo scabrosa.
La pizzica, anch’essa parte del grande recipiente delle tarantelle, si è invece diffusa soprattutto in Basilicata e Puglia.
Negli ultimi anni si sta riprendendo anche dal punto di vista musicale, recuperando un po’ di lustro ed essendo riscoperta in varie parti del Paese.
Legata anch’essa al mito delle tarantole, è indissolubilmente collegata anche alla mitologia Greca, tramite la storia di Arakne, ragazza che fu rispedita sulla Terra dagli Dei sotto forma di ragno, dopo la morte del suo amato.
Per danzare sia la Pizzica che la Tarantella, occorre molta energia e atleticità, non è un ballo per persone troppo sedentarie o poco allenate, poiché al loro interno vi sono sempre saltelli ripetuti.
In molte scuole di danza italiane oggi stanno venendo man mano entrambe riscoperte, attirando a sé anche i più giovani.
Solitamente il ballo di questi stili viene svolto da tante persone messe in cerchio, alcune tra le più autentiche racchiudono gestualità simboliche e formazioni di coppie (tra l’altro utilizzata un tempo come danza di corteggiamento), nella quale l’uomo esibiva la propria virilità attraverso i saltelli e la donna la propria fertilità, attraverso la sua gestualità delle mani sui fianchi, figura detta ad anfora.
La pizzica può contrariamente anche essere ballata da soli uomini o sole donne, anch’essa di coppia, resta molto vivida nella tradizione popolare folklorica del Salento, ballata in 3/4 al suono del tamburello, organetto e armonica viene spesso utilizzata durante la festa di S.Rocco nei paesini vicini a Lecce nel periodo di metà agosto.